SUSHI DI GNOCCHI - Il calcio d’inizio a Sharon e Arafat Poi entra la barella
di GENE GNOCCHI per Il Corriere della Sera
Ha destato grosse perplessità nella stampa la designazione dell’arbitro Collina per la finale del Mondiale Brasile-Germania. Infatti, visto l’andamento del torneo, tutti si sono chiesti come mai a dirigere la finale di questo Mondiale sia stato chiamato un arbitro. Va detto che anche dall’Italia la designazione di Collina per una volta ha messo tutti d’accordo, anche chi - come Pairetto e Bergamo - accusano il direttore di gara di eccessivo protagonismo ed esibizionismo. Collina ha voluto tranquillizzare l’ambiente e, annunciando d’aver ceduto ad una compagnia di Broadway i diritti della sua biografia per farne un musical di cui sarà anche interprete, regista e fonico, l’arbitro italiano ha spiegato che in occasione della finale si limiterà a vestire una divisa arancione fosforescente con qualche lustrino e si permetterà solo un breve balletto nell’intervallo sulle note di «Moowalker» di Michael Jackson. Gli organizzatori coreani stanno intanto pensando di vivacizzare con uno scoop lo scarso interesse dei media verso la finale per il 3° posto: per dare il calcio d’inizio alla partita erano stati chiamati addirittura Arafat e Sharon. Purtroppo nelle prove di ieri nessuno dei due voleva lasciare all’altro il calcio d’inizio e così a centrocampo hanno calciato il pallone insieme. N’è nato un tackle violentissimo, con i due contendenti che hanno lasciato il campo in barella, continuando ad insultarsi. Anche oggi ci sono state grosse ripercussioni di quest’incidente sulla striscia di Gaza. La penultima notizia è che grande scalpore hanno suscitato le dichiarazioni di Pelé, che s’è espresso senza mezzi termini: «L’Italia - ha detto O’rey - è fuori perché ha perso». Pelé ha continuato la sua lucida analisi stupendo un po’ tutti: «Per rimanere dentro avrebbe dovuto vincere. Per vincere avrebbe dovuto segnare almeno un gol in più degli altri, facendo in modo che il pallone varcasse la linea di porta». L’ultimissima notizia riguarda l’attaccante Hakan Sukur, che ha fatto visita in una scuola elementare, dov’è stato accolto tra gli applausi generali ed onorato dal preside, che l’ha introdotto con queste parole: «I campioni come Hakan Sukur fanno bene al calcio, perché fanno capire che alla fine chiunque abbia due piedi può arrivare in una finale di Coppa del Mondo».