pestaggi
LETTERA DI FAUSTO CARULLI
A proposito di pestaggi da parte della Polizia....Mi trovavo vicino alla Stazione Termini, in attesa di prendere il treno per Orvieto.Ad un tratto notai che un gruppo di poliziotti stava malmenando nella più assoluta indifferenza della molta gente presente un uomo che oltretuttto era privo di una gamba. Mi avvicinai mostrando scioccamente il mio tesserino di avvocato per chiedere spiegazioni. Mi caricarono su una Volante e mi portarono al commissario Esquilino. Fui trattenuto senza spiegazioni pee circa tre ore; quando provai a protestare un poliziotto mi immoblizzò tenendomi le braccia dietro la schiena, mentre due suoi colleghi mi schiaffeggiavano a turno, Alla fine fui portato dinanzi ad un funzionario il quale si rifiutò di verbalizzare l'aggressione da me subita. Dpo qualche giorno seppi dal Consiglio dell'Ordine che ero stato denunciato per resistenza, oltraggio e rifiuto di declinare le mie generalità .....
allora mi decisi a sporgere una controdenuncia. Il caso fu affidato al PM La Speranza, quello del caso Marta Russo.
Poichè
il pm non si decideva a prendere una decisione, passato qualche mese andai a reclamare dal Procuratore Aggiunto dr. Torri.
Dopo qualche giorno La Speranza si mosse; per chiedere l'archiviazione della denuncia da me presentatam insieeme a quella
presentata contro di me. Il caso volle che la richiesta di archiviazione capitasse per la decisione sul tavolo del Gip Raffaele De Luca Comandini. Il quale, conoscendomi, si incuriosì e si fece premura di sfogliare il fascicolo; si accorse che un poliziotto del commissariato Esquilino aveva dichiarato di aver visto che due suoi colleghi mi avevano affibbiato, uno alla volta, quella che lui definiva una "manata". Particolare che evidentemente era sfuggito al PM, che aveva fama di essere un PM vicino al Viminale.
Il Gip De Luca Comandini, ovviamente, rifiutò di firmare l'archiviazione e miPOLse sotto processo i poliziotti maneschi. All'udienza preliminare i poliziotti si difesero negando l'accaduto, e in subordine dicendo che li avevo provocati. Il Gup dispose per il rinvio a giudizio dei poliziotti, Il procedimento è pendente dinanzi alla Pretura Penale di Roma. Da molto tempo. Probabilmente in attesa che arrivi un'amnistia. Di tutto questo esiste ampia documentazione. Il collega che ha seguito il mio caso è il compagno
Paolo Angelo SODANI, che ha rilevato lo studio dell'avv, Ventre, che fu anche il mio studio; e insieme a Ventre fui per qualche annp difensore del Manifesto in numerosi procefimenti penali. Prima che venisse l'era di Maria Grazia Volo.
Ho sentito il bisogno di racconatarvi quanto precede perchè nessun giornale, ovviamente neppure quello al quale ho collaborato per un anno, DA COMUNISTA, e cioè Libero di Feltri ( che ho lasciato perchè sgradito all'ala dura della Redazione. Feltri che fino ad allora mi aveva difeso, scrivendoo ad un lettore che gli rimprovrava di far scrivere un marxista come Cerulli che preferiva perdere un lettore e tenersi il marxista Cerulli, ha dovuto cedere all'ala dura della redazione che a quanto mi risulta aveva posto un veto durissimo sul mio nome) ha voluto occuparsi della faccenda.
E il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati mi ha fatto mancare qualsiasi normalissima solidarietà; limitandosi, perchè non poteva
farne a meno, ad archiviare il procedimento disciplinare promosso a seguito della denuncia sporta nei miei confronti dai poliziotti dell'Esquilino.