30.6.02


SUSHI DI GNOCCHI - Il calcio d’inizio a Sharon e Arafat Poi entra la barella



di GENE GNOCCHI per Il Corriere della Sera




Ha destato grosse perplessità nella stampa la designazione dell’arbitro Collina per la finale del Mondiale Brasile-Germania. Infatti, visto l’andamento del torneo, tutti si sono chiesti come mai a dirigere la finale di questo Mondiale sia stato chiamato un arbitro. Va detto che anche dall’Italia la designazione di Collina per una volta ha messo tutti d’accordo, anche chi - come Pairetto e Bergamo - accusano il direttore di gara di eccessivo protagonismo ed esibizionismo. Collina ha voluto tranquillizzare l’ambiente e, annunciando d’aver ceduto ad una compagnia di Broadway i diritti della sua biografia per farne un musical di cui sarà anche interprete, regista e fonico, l’arbitro italiano ha spiegato che in occasione della finale si limiterà a vestire una divisa arancione fosforescente con qualche lustrino e si permetterà solo un breve balletto nell’intervallo sulle note di «Moowalker» di Michael Jackson. Gli organizzatori coreani stanno intanto pensando di vivacizzare con uno scoop lo scarso interesse dei media verso la finale per il 3° posto: per dare il calcio d’inizio alla partita erano stati chiamati addirittura Arafat e Sharon. Purtroppo nelle prove di ieri nessuno dei due voleva lasciare all’altro il calcio d’inizio e così a centrocampo hanno calciato il pallone insieme. N’è nato un tackle violentissimo, con i due contendenti che hanno lasciato il campo in barella, continuando ad insultarsi. Anche oggi ci sono state grosse ripercussioni di quest’incidente sulla striscia di Gaza. La penultima notizia è che grande scalpore hanno suscitato le dichiarazioni di Pelé, che s’è espresso senza mezzi termini: «L’Italia - ha detto O’rey - è fuori perché ha perso». Pelé ha continuato la sua lucida analisi stupendo un po’ tutti: «Per rimanere dentro avrebbe dovuto vincere. Per vincere avrebbe dovuto segnare almeno un gol in più degli altri, facendo in modo che il pallone varcasse la linea di porta». L’ultimissima notizia riguarda l’attaccante Hakan Sukur, che ha fatto visita in una scuola elementare, dov’è stato accolto tra gli applausi generali ed onorato dal preside, che l’ha introdotto con queste parole: «I campioni come Hakan Sukur fanno bene al calcio, perché fanno capire che alla fine chiunque abbia due piedi può arrivare in una finale di Coppa del Mondo».


Giovanni Iamartino e la parola "mignotta"



Caro Sabelli, posso fare un commento da linguista? Non è maschilista (così come non è razzista) il linguaggio, lo sono, o lo possono essere, i parlanti. In altre parole, è la società -- o meglio, la comunità linguistica -- che carica certe parole di una sfumatura di significato negativa, o che inventa un'etichetta linguistica per realtà già esistenti.


Per essere concreto: siccome, che ci piaccia o no, le mignotte esistono, i parlanti non solo devono inventare delle parole per riferirsi a queste persone, ma ne devono inventare sempre di nuove, nei casi in cui si parli di argomenti 'scabrosi' (sesso e funzioni corporali, innanzitutto): "cortigiana", "massaggiatrice", "professionista" -- le parole a cui fa riferimento la lobbista Virginia Regazzoni -- sono parole nate proprio per non dare della "mignotta" a qualcuno ma intendendo proprio quello; come Lei sa, ma qualche lobbista forse no, queste parole sono 'eufemismi', un modo gentile, allusivo e indiretto per indicare una realtà scottante.





Il bello (o il brutto) della faccenda è che, con l'uso, questi eufemismi perdono il loro carattere asettico, diventano parole volgari (se la realtà che designano è volgare) e vanno sostituite da nuovi eufemismi: è quello che è successo proprio alla parola "mignotta", una parola che l'italiano ha preso secoli fa dal francese, dove funzionava come appellattivo affettuoso e vezzeggiativo e significava "donna giovane, e carina, piccolina"; a poco a poco, questo vezzeggiativo è stato applicato alle "donne di malaffare" (altro eufemismo!) e così il raffinato prestito francese, con il quale apostrofare la propria tenera amante, è diventato il volgare "mignotta"!
Non posso trattenermi dal raccontare a Lei e ai lobbisti un piccolo aneddoto sulla parola "mignotta": anche se, come ho detto, questa parola viene in italiano dal francese, per questa parola esiste una cosiddetta "etimologia popolare", cioè un'ipotesi di derivazione nata dai parlanti: secondo alcuni, infatti, "mignotta" verrrebbe dal latino M. IGNOTAE, cioè dalla scritta FILIUS MATRIS IGNOTAE (figlio di madre ignota), incisa sulla pietra tombale, ai tempi dei romani, di certi bambini: doppiamente sfortunati, perché morti giovani e perché... figli di mignotta!



Belle storie, no? e se ne potrebbero raccontare altre, sul significato e la storia di "puttana", "zoccola", "bagascia", "battona" fino ai più raffinati "prostituta", "passeggiatrice", "entreneuse" etc. etc.




Ma volevo contribuire all'elenco di Virginia Ragazzoni con due esempi, uno dall'italiano, e uno dall'inglese (la lingua con la quale lavoro):




1) pensiamo all'aggettivo "onesto" dell'italiano: se uno dice "Paolo è un uomo onesto" intende dire "Paolo non ruba, non truffa, etc."; se uno dice "Paola è una donna onesta" intende dire, di solito, "Paola non è una mignotta"; in altre parole, secondo il nostro pensare comune, un uomo onesto non prende quello che non è suo, una donna onesta non dà via quello che è suo...




2) L'inglese ha preso dall'italiano, verso il 1920, la parola "bimbo". Che cosa c'entra con le mignotte, direte voi? C'entra, perché la parola "bimbo" ha cominciato a essere usata in inglese come termine dispregiativo rivolto sia a uomini che a donne; in anni più recenti, questo prestito dall'italiano si è poi specializzato nel suo significato per indicare una donna stupida e di facili costumi, una mignotta svampita, verrebbe da tradurre in linguaggio corrente; ma poi non così stupida se, soprattutto nel gergo giornalistico e televisivo, "bimbo" è venuto a indicare una donna attraente che diventa l'amante di un uomo importante -- il politico o l'industriale di turno -- per poi lasciarlo e vendere alla stampa confidenze e informazioni riservate.



Ora, forse il mondo anglosassone è tra i più maschilisti, eppure, siccome certi comportamenti da "bimbo" non sono limitati alle donne, l'inglese ha creato alcuni anni fa la parola "himbo", unendo a "bimbo" il pronome maschile "him", cioè "lui": un "himbo" è una "bimbo" maschio, perché il comportamento da mignotte non è limitato... alle mignotte!




Basta, mi fermo qui: sono una persona seria, un professore universitario d'inglese, e non vorrei che qualche lobbista pensasse che ho solo mignotte e affini per la testa. Mi piacciono invece le parole, perché sono uno specchio che riflette straordinariamente, nel bene e nel male, la nostra realtà individuale e sociale di uomini, pardon, di esseri umani.


29.6.02

LE LETTERE DI MARCO BIAGI



A Pier Ferdinando Casini, presidente della Camera




La lettera che Marco Biagi ha inviato, il 15 luglio 2001, al Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, si sviluppa in due parti. Nella prima il professore invita il “caro presidente”, al quale dava del tu, a inaugurare l’anno accademico a Modena. Nella seconda, invece è contenuta la richiesta di aiuto e di preoccupazione. “Devo chiederti aiuto per la mia sicurezza personale”. Così inizia la parte più drammatica della missiva, quella che interessa la magistratura che sta indagando sull’omicidio del professore. Marco Biagi aveva espresso il timore che con lui si ripetesse un altro caso D’Antona (l’ex consulente dell’allora ministro del lavoro Sassolino, assassinato dalle Br). Aveva spiegato che collaborava con la Giunta Alberini a Milano, che era l’estensore tecnico del “Patto per il lavoro di Milano”. E che la Digos di varie città lo aveva preso in consegna contro il rischio di possibili attacchi terroristici. Aveva sottolineato il fatto che stesse collaborando con Confindustria e Cisl e con lo stesso ministro del Welfare, Roberto Maroni, per realizzare sul piano tecnico una strategia di flessibilità sul lavoro. “Sono molto preoccupato perché i miei avversari (Cofferati in primo luogo) criminalizzano la mia figura”. Questo riferimento non è presente negli atti a disposizione della magistratura inquirente. Il professore aveva proseguito dicendo che da dieci giorni (la lettera è del 15 luglio 2001) gli era stata revocata la scorta tutela e si era detto molto preoccupato ogni volta che andava a Roma. A questo punto Biagi aveva chiesto a Casini di fare il possibile affinché, continuando il suo impegno tecnico, venisse tutelato a Roma come a Milano, Bologna, Modena e in genere in tutta Italia. A questo fine aveva chiesto un incontro con il Presidente della Camera, incontro che, come ha precisato Casini, è avvenuto prima della fine di luglio. La lettera si conclude con un riferimento a una questione confidenziale, che però non viene precisata nella versione della missiva resa pubblica. “Ti prego – aveva scritto Biagi - di non fare parola con la tua mamma della questione confidenziale che ti ho prospettato perché mia mamma ne è all’oscuro”. Questa lettera non è stata protocollata dal ministero. Casini ha spiegato che ciò è avvenuto perché è stata considerata un messaggio personale per il passaggio sulla madre. “Un passaggio molto umano, che resta impresso nella memoria”, ha commentato Casini.



A Roberto Maroni, ministro del Lavoro, e per conoscenza anche al Prefetto di Bologna.



La lettera di Marco Biagi all’allora ministro del Lavoro, Roberto Maroni, è stata inviata, per conoscenza, anche al Prefetto di Bologna il 23 settembre del 2001. Biagi aveva raccontato di ave ricevuto un’altra telefonata minatoria di una persona che era a conoscenza del fatto che i suoi viaggi a Roma avvenivano senza protezione alcuna. “Ancora una volta cercano di intimorirmi - aveva scritto – in relazione alle mie attività di progettazione svolte” su incarico dello stesso ministro e del sottosegretario Sacconi. Ma il professore aveva anche sottolineato la su intenzione di non “desistere” dalla sua collaborazione. “Vorrei rappresentarle – si legge poi – tutta l’urgenza affinché vengano presi provvedimenti adeguati”. Biagi aveva specificato che inviava la lettera, per conoscenza, anche al Prefetto di Bologna perché le telefonate anonime si susseguivano in quella città. E, infine, Biagi voleva che rimanessero tracce delle sue richieste disperate di aiuto. “Desidero si sappia – si legge – che avevo informato inutilmente le autorità di queste ripetute telefonate minatorie senza che venissero presi provvedimenti conseguenti”.





A Maurizio Sacconi. sottosegretario del ministero del Lavoro.




La lettera di Marco Biagi al sottosegretario del ministero del Lavoro, Maurizio Sacconi, è stata inviata il 2 luglio del 2001.Biagi aveva chiesto di intervenire su quanti gli avevano revocato la tutela a Roma, ossia sul Prefetto e, “sarebbe meglio – aveva scritto – sul ministero delll’Interno. La richiesta del professore era precisa: “trasformazione – si legge - del servizio da tutela (una buffonata) in scorta vera e propria”. Biagi aveva anche sottolineato che la moglie, come anche lui stesso, era allarmatissima e che sarebbe stato difficile riprendere collaborazioni al ministero senza un’adeguata tutela.






Al Prefetto di Bologna




La lettera di Marco Biagi al Prefetto di Bologna è stata inviata l’1 settembre 2001. Il professore in questa missiva aveva mostrato tutta la sua preoccupazione per la situazione in cui si trovava. E la delusione perché riteneva che la sua posizione fosse sottovalutata.Biagi aveva raccontato al Prefetto di alcune telefonate anonime. Da questa aveva capito che capito l’interlocutore era al corrente tanto delle attività che svolgeva per il Ministro del Lavoro, quanto dei suoi spostamenti fisici. Il professore, in particolare, aveva raccontato un episodio: quando la Digos si era allontanata dalla sua abitazione estiva, aveva ricevuto una telefonata anonima in cui gli veniva detto che sapevano che in quel momento era solo. “Credo che la cosa si commenti da sola”, aveva scritto Biagi. Il professore aveva anche detto che continuava a segnalare queste telefonate, ma dalla Digos non veniva informato di alcuna eventuale attività investigativa a riguardo.Il professore aveva precisato di aver visto una missiva che il ministro Maroni aveva inviato al Prefetto di Roma. “In quella città – aveva scritto - mi reco abitualmente e io sono tuttora privo di tutela”. Biagi aveva anche detto che della sua situazione aveva parlato con il Presidente Casini che, a sua volta, ne aveva parlato con il dottor De Gennaro.“Ho la sensazione che la mia situazione sia ampiamente sottovalutata”, aveva scritto Biagi, che aveva, al contrario, notato il clima di collaborazione e di cortesia che si era instaurato in altre città come ad esempio Milano, Modena, Ravenna. “Oramai troppe volte mi sono rivolto a lei per segnalarle questo stato di cose”, aveva detto Biagi. E a questo punto il professore aveva espresso la sua profonda preoccupazione e delusione per quella che considerava una chiara “sottovalutazione dello stato di pericolo” in cui si trovava.






A Stefano Parisi, direttore di Confindustria- Esistono 2 versioni. Quella recapitata alla rivista è stata "depurata" del riferimento a Cofferati dalla stessa fonte che l'ha fatta avere al direttore della rivista.



La lettera di Marco Biagi al direttore di Confidustria, Stefano Parisi, è stata inviata il 2 luglio 2001. Di questa missiva esistono due versioni, una inviata al quindicinale “Zero in condotta”, nella quale manca il riferimento a Cofferati, e l’altra fornita a Repubblica , contenente l’accenno al segretario della Cgil. Questa lettera non è agli atti della magistratura inquirente. Il contenuto della lettera indirizzata da Marco Biagi a Stefano Parisi recapitata a Zero in condotta è stata 'depurata' del riferimento a Cofferati dalla stessa fonte che l' ha fatta avere al direttore della rivista Valerio Monteventi. Lo ha detto lo stesso Monteventi nel pomeriggio dopo aver appena ricontatatto la sua fonte che non ha voluto svelare. "La mia fonte - ha spiegato Monteventi - mi ha detto di averla 'cassata' perchè quella parte rischiava di distogliere l' attenzione dalla questione della scorta a Biagi e di tirare in ballo Cofferati, anche se adesso si rende conto che la cosa può assumere risvolti che possono essere strumentalizzati e pensa che quella scelta sia stata un' ingenuità molto grande'', ha poi continuato Monteventi.Biagi aveva chiesto a Parisi che gli fosse ripristinata la tutela (che gli era stata confermata nel resto d’Italia) anche a Roma. E per far questo aveva ricordato al direttore di Confidustra di “intervenire con la massima urgenza sul Questore (come dicevi – aveva scritto – ma sarebbe meglio il prefetto)”. Aveva detto che la moglie era allarmatissima, “e anche io – si legge – sono molto preoccupato”. Biagi aveva detto che voleva continuare a fare le cose che gli piacevano, ma non voleva che le minacce nei suoi confronti venissero strumentalizzate da qualche criminale. A questo punto, però, nella versione integrale, compare un riferimento esplicito a Cofferati. “Le minacce di Cofferati – si legge – (riferitemi da persona assolutamente attendibile)”.

SUSHI DI GNOCCHI - Listino prezzi Fifa per comprar partite


di GENE GNOCCHI




D a un’indagine svolta da Datamedia si è scoperto che tutte le nazionali eliminate al primo turno erano alloggiate in alberghi con annesso night-club, mentre Brasile e Germania, che sono arrivate alla finale, stanno tutt’e due in residence con vista sulla piscina di Rosa Russo Iervolino. Evidentemente, in ossequio alle vecchie regole, l’astinenza sessuale durante il Mondiale paga ancora. Si è scoperto, ad esempio, che la nazionale francese ha passato tutto il ritiro premondiale al night e questo spiega anche perché nel corso di Francia-Danimarca Dugarry abbia cercato di mettere un biglietto da 100 franchi dentro gli slip di Tomasson, mentre durante l’esecuzione dell’inno nazionale, osservando il labiale dei giocatori transalpini, si scopre che stanno tutti cantando «Voulez-vous coucher avec moi ce soir?». Però il Mondiale sta per chiudersi ed è inevitabile un bilancio dal punto di vista economico. Benché Blatter, per tenere sotto controllo i conti, si sia rivolto a veri professionisti della finanza mondiale (Henron Wordcom ed Arthur Andersen), sembra che i costi siano impazziti ed il buco economico che s’è venuto a creare sia imbarazzante. Basti pensare che solo le cantanti degli inni nazionali e i tifosi coreani vestiti da monaci orientali sono costati quanto il prodotto interno lordo dell’Ungheria. Il rimedio pensato da Blatter anche in questo caso è assolutamente geniale: dall’anno prossimo, invece che svolgersi segretamente in qualche suite di hotel, le trattative per comprare le partite saranno tutte alla luce del sole e gestite direttamente dalla Fifa, che preparerà un listino-prezzi che sarà comunicato a dirigenti e tecnici vari. Ci saranno pertanto offerte per la convalida di un gol in fuorigioco con un cartellino rosso in omaggio. Ad esempio, per l’acquisto di un girone di qualificazione comodo costituito da Nepal, Sudan e Mongolia in omaggio verrà dato un ottavo contro il Lussemburgo. Sarà varata anche la formula «3 per 2» sulle partite vendute. Vale anche il contrario, cioè ogni due partite rubate viene rubata anche la terza.

27.6.02

SUSHI DI GNOCCHI - MODIFICATI I CONNOTATI A CARRARO. ADESSO SEMBRA LO ZIO DI PESCANTE…



Gnocchi per il Corriere della Sera




Dal giorno della conferenza stampa Carraro è scomparso. I bene informati lo danno nascosto in un misterioso rifugio antiatomico che fu utilizzato per svariati mesi anche da Ceccarini dopo l’arbitraggio di Juve-Inter del ’98. Si sa anche che con Carraro c’è un chirurgo plastico che dovrebbe modificargli i connotati rendendolo simile a un vecchio zio di Pescante e quattro tosacapre sardi per il taglio delle sopracciglia.




Una notizia interessante riguarda la polemica Ahn-Gaucci. Il presidente coreano della squadra di sumo di Keonan, per la quale combatte Gaucci, ha dichiarato che non lo riscatterà alle buste se Gaucci non ritirerà quanto detto sul suo giocatore. Intanto la Fifa si rifiuta di mettere dispositivi elettronici per rimediare alle sviste arbitrali e questo ha fatto insospettire un po’ tutti, e si è scoperto che esiste da tempo un astio di Blatter nei confronti dell’informatica derivato dal fatto che in dieci anni di tentativi nel bar sotto casa, Blatter non è mai riuscito a superare il primo livello di Pac Man, né a liberare la donnina dalle grinfie di Donkey Kong.




Intanto Joseph Blatter ha accusato Italia e Spagna di comportamento infantile per le polemiche sugli arbitraggi: «Non sapete accettare che nel calcio c’è chi vince e c’è chi perde» ha detto Blatter. Durissima è stata la replica delle Federcalcio italiana e spagnola a Blatter: «Ci hai creduto, faccia di velluto, il velluto costa caro, faccia da somaro». Blatter allora si è chiuso le orecchie con le dita e ha continuato a ripetere cantilenando: «Gnagnagnagn agnagnagna, specchio riflesso, voi una volta più di me». Poi l’hanno portato via.

SUSHI DI GNOCCHI - Il pianto disgustato del defunto Rimet




di GENE GNOCCHI




S u Brasile e Turchia sono molti gli spunti emersi prima, durante e dopo il match. Intanto c’è da dire che le televisioni di 29 Paesi, prima di collegarsi dallo stadio di Saitama, hanno sconsigliato la visione agli spettatori più impressionabili per le raccapriccianti pettinature di Umit e Ronaldo. Poi c’è da dire che i giocatori turchi, uscendo dal campo sconfitti, fumavano letteralmente di rabbia e questo non tanto per aver mancato la finale, quanto per il dispiacere di dover tornare a casa. Infatti in patria li aspetta una cerimonia d’onore in cui un muezzin canterà strofe del Corano per 72 ore consecutive e, come se non bastasse, gli sposati troveranno ad attenderli le loro mogli turche, che a casa faranno la danza del ventre. Una notizia un po’ curiosa e un po’ macabra è questa: sembra che in un cimitero francese, durante la semifinale tra Germania e Corea, il becchino abbia distintamente percepito un sommesso pianto proveniente dalla tomba di Jules Rimet per tutta la durata del match. Intanto uno dei Mondiali più deludenti della storia si sta per concludere e piovono critiche sulla Fifa per il contestatissimo sistema arbitrale: ma quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Prontamente Blatter ha trovato proposte concrete per risolvere questi problemi. La Fifa, dalla prossima edizione, si avvarrà di terne arbitrali costituite da persone della stessa nazionalità, che già si conoscono, che hanno lavorato insieme per parecchio tempo e che possono vantare una buona dose di intese e complicità. Il trio dovrà essere costituito da compagni di banco, da ex commilitoni o da conviventi, costituiranno criterio di preferenza nozze gay celebrate ad Amsterdam o a Las Vegas. Per l’Italia è già stato designato come trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Per quanto riguarda le novità sul campo, il quarto uomo non si limiterà più a esporre il cartello dei minuti di recupero e a prendere negli stinchi le borracce calciate da Trapattoni: Blatter ha intenzione di spostarlo dietro la porta per sorvegliare meglio quello che succede in area.

25.6.02

SUSHI DI GNOCCHI – Carraro nel rifugio che fu di Ceccarini




di GENE GNOCCHI per il Corriere della Sera




D al giorno della conferenza stampa Carraro è scomparso. I bene informati lo danno nascosto in un misterioso rifugio antiatomico che fu utilizzato per svariati mesi anche da Ceccarini dopo l’arbitraggio di Juve-Inter del ’98. Si sa anche che con Carraro c’è un chirurgo plastico che dovrebbe modificargli i connotati rendendolo simile a un vecchio zio di Pescante e quattro tosacapre sardi per il taglio delle sopracciglia. Una notizia interessante riguarda la polemica Ahn-Gaucci. Il presidente coreano della squadra di sumo di Keonan, per la quale combatte Gaucci, ha dichiarato che non lo riscatterà alle buste se Gaucci non ritirerà quanto detto sul suo giocatore. Intanto la Fifa si rifiuta di mettere dispositivi elettronici per rimediare alle sviste arbitrali e questo ha fatto insospettire un po’ tutti, e si è scoperto che esiste da tempo un astio di Blatter nei confronti dell’informatica derivato dal fatto che in dieci anni di tentativi nel bar sotto casa, Blatter non è mai riuscito a superare il primo livello di Pac Man, né a liberare la donnina dalle grinfie di Donkey Kong. Intanto Joseph Blatter ha accusato Italia e Spagna di comportamento infantile per le polemiche sugli arbitraggi: «Non sapete accettare che nel calcio c’è chi vince e c’è chi perde» ha detto Blatter. Durissima è stata la replica delle federcalcio italiana e spagnola a Blatter: «Ci hai creduto, faccia di velluto, il velluto costa caro, faccia da somaro». Blatter allora si è chiuso le orecchie con le dita e ha continuato a ripetere cantilenando: «Gnagnagnagn agnagnagna, specchio riflesso, voi una volta più di me». Poi l’hanno portato via.
SCOMPARE IL PACCHETTO

UNA CAMEL NEL DESERTO DEI RICORDI




di Fabrizio Rondolino per la Stampa



IL pacchetto delle Camel, come la bottiglietta panciuta della Coca-Cola, è molto più di un semplice pacchetto di sigarette: è un´icona, è un mito in sé, è un oggetto di devozione, di culto e di inesauribile ammirazione. Infinite le variazioni sul tema - quasi quante ne ha avute la Gioconda - e infinite le leggende metropolitane sui suoi significati e sui suoi messaggi esoterici: dal numero di cammelli (in realtà, dromedari) opportunamente dissimulati nel cammello, diciamo così, di copertina, alle parole scritte sul retro, che lette a rovescio rivelano particolari stupefacenti e inaspettati, al fiorire di barzellette, storielle, aneddoti e rebus che avevano per protagonisti le tre palme, le due piramidi e, appunto, il cammello-dromedario. Oggi tutto questo non esiste più: il glorioso e inimitabile pacchetto delle Camel, già ridotto ai margini degli scaffali delle tabaccherie con il proliferare delle versioni «mild», «light» e «superlight», è andato in pensione per sempre. Senza clamore, senza annunci, senza proteste. Ma lasciando un vuoto incolmabile in milioni di devoti e di ex devoti (perché quasi tutti, oggi, se proprio non hanno smesso, fumano pseudosigarette «leggere»). «Turkish & American Blend», campeggiava sul vecchio pacchetto: e soltanto a leggere quelle tre parole si veniva trasportati in un paese delle meraviglie e della libertà, un po´ California e un po´ Oriente, e si cominciava a sognare, ed era una piccola felicità. Ora sul pacchetto c´è scritto un banalissimo e fuori luogo «Generous flavour», buono forse per una scatola di surgelati o per una bibita gassata. Il cammello-dromedario è più piccolo, i colori sono più tenui, la bella cornice marrone in stile moresco è scomparsa, il logo ha cambiato il delicato colore grigio-argento in un pacchianissimo oro. Sul retro, scomparsa la scritta in caratteri antichi che narrava la storia fantastica della sigaretta, e scomparso il profilo sognante dell´immaginaria città orientale con i suoi minareti, le sue cupole a cipolla, le sue mezzelune e i suoi palmizi. Fino all´inizio degli Anni Ottanta il mondo si divideva in due partiti: i duri, che fumavano le Gauloises (già da tempo trucidate dalle norme europee su catrame e nicotina), e i tosti, che fumavano le Camel. Erano due mondi, due universi simbolici, due stili di vita. E anche, per certi aspetti, due modi di essere di sinistra: più duri e puri quelli delle Gauloises, più «on the road» quelli delle Camel. Adesso fumare sigarette è socialmente riprovevole, peggio che fumare spinelli. In America, dove la sigaretta come mito e icona è nata e ha poi conquistato il mondo, fumano solo i portoricani e i neri; l´Europa sta incamminandosi sulla stessa triste strada. Il nuovo pacchetto delle Camel, divenuto pallido e smunto quasi si vergognasse di se stesso e della propria storia gloriosa, testimonia di questo malinconico declino al cospetto dell´inarrestabile orda salutista. Che tristezza.




TEST


TI VERRA' SOTTOPOSTO UN TEST! E' BREVE! E' COMPOSTO DA UN SOLO QUESITO! MA MOLTO, MOLTO IMPORTANTE!
Non rispondere precipitosamente, rifletti prima. Rispondi con sincerità e potrai valutare la tua caratura morale. Si tratta di una situazione immaginaria, perciò devi decidere cosa fare. E ricordati di dare una risposta istintiva, ma assolutamente vera! (Scorri molto, molto lentamente e fino in fondo.... ne va della riuscita del TEST)




























































































Sei in Nord Italia, in Valtellina con precisione.


























































































Sei nel bel mezzo del caos dovuto ad un'inondazione per le incredibili piogge.

























































































Sei un fotoreporter per la CNN e sei nel bel mezzo del disastro


























































































La situazione è al limite. Sei disperato e stai cercando di scattare le foto più impressionanti. Intorno a te il fango distrugge case, fa sparire persone. La furia della natura si abbatte con una violenza inaudita e terrificante.

























































































Improvvisamente vedi un uomo che sta guidando una jeep. Sta lottando disperatamente per non essere spazzato via dalla corrente di fango, acqua e pietre.






























































































Ti avvicini, ti sembra un viso conosciuto. Lo riconosci: è Berlusconi!


































































































Ormai ti rendi conto che la furia del fiume sta per portarselo via.



























































































Tu hai davanti a te due opportunità: salvarlo o scattare una foto! Salvare una vita o essere autore di una foto da premio Pulitzer che mostrerà al mondo la morte di uno degli uomini più importanti d'Italia.


























































































E ora la domanda (ricordati di rispondere con sincerità): ... ... ...








































































































La sviluppi a colori o in bianco e nero?





































24.6.02

SUSHI DI GNOCCHI - La Germania vuole Kofi Annan arbitro




di GENE GNOCCHI per il Corriere della Sera




I n vista della partita con la Corea del Sud, il governo tedesco si è mosso per avere garanzie precise sulla regolarità della gara. I tedeschi hanno chiesto che ogni decisione dell’arbitro venga discussa al tribunale speciale dell’Aja e poi votata a maggioranza alle Nazioni Unite. A dirigere l’incontro il cancelliere tedesco Schroeder ha preteso Kofi Annan, con due guardalinee integerrimi di provata fedeltà alle regole come Gherardo Colombo e Saverio Borrelli e come quarto uomo un cugino di Madre Teresa di Calcutta. La Germania ha preteso inoltre un sistema di raggi laser collegato alla Casa Bianca sulle linee del campo che segnali con un allarme ad alta frequenza se il pallone ha varcato o no i limiti del rettangolo di gioco. In più, per evitare che l’ambiente condizioni lo sviluppo della gara, il primo tempo si giocherà in Corea e il secondo tempo in Germania, mentre i supplementari in uno stato che non abbia rapporti né con la Corea né con la Germania, cioè Marte. Per gli eventuali rigori, Berlusconi si è detto disposto ad ospitarli in un avveniristico stadio che sta facendo costruire coi lego a Pratica di Mare. Intanto in Italia il Mondiale ha portato le quotazioni di alcuni azzurri a subire notevoli ribassi. Per esempio per Doni la Juve era pronta ad offrire 35 miliardi di euro, però adesso pare che Agnelli proponga all’Atalanta per Doni una Fiat Ducato rossa metallizzata per gli spostamenti della primavera più la metà di Tacchinardi, quella dalla cintola in su.
L’ultima notizia riguarda Ronaldinho. Ronaldinho c’è rimasto male per la sua punizione gol che invece è sembrata un cross errato e così ha chiarito che è stato Cafu a suggerirgli di tirare in porta. Pare che a Cafu si fosse avvicinato Lucio, che a sua volta aveva sentito mormorare Owen a Scholes che Campbell aveva sentito dire proprio da Seaman che in quella punizione lì lui sarebbe uscito dai pali. Purtroppo Seaman non ricorda chi gli abbia suggerito la balorda idea di uscire di porta.

23.6.02

SUSHI DI GNOCCHI - Spagna e Italia indignate





di GENE GNOCCHI per il Corriere della Sera




D opo la partita Spagna-Corea il premier spagnolo Aznar ha chiamato l’amico Berlusconi, chiedendogli l’appoggio militare in vista della sua intenzione di dichiarare guerra alla Corea del Sud. L’ambasciatore spagnolo in Corea ha già lasciato la sede, mentre quello italiano sta raccogliendo le ultime figurine dei Pokemon e si appresta anche lui a fare ritorno. L’incrociatore «Gabriella Carlucci» ha ricevuto l’ordine di salpare verso i mari del sud, mentre i due cacciatorpediniere «Alessandra Mussolini» e «Daniela Santanchè» sono allertati. Aznar avrebbe già chiesto l’estradizione dell’arbitro Ghandour e dei guardalinee Tomusange e Ragoonath, che però in Corea sono già stati dichiarati, al pari dell’arbitro Moreno, eroi nazionali. Il ministro della difesa Martino ha allora telefonato al ministro coreano Jong Ping Pong, minacciando che - in caso di mancata consegna delle terne arbitrali - l’Italia avrebbe organizzato una tournée di Pupo in Corea del Sud e avrebbe bloccato l’importazione degli ombrellini coreani da aperitivo, ma non c’è stato niente da fare. Si è appreso intanto che la partita tra Spagna e Corea è stata seguita con grande interesse anche da Luciano Moggi, che alla fine del match è sembrato scosso e stupefatto: dopo pochi minuti pare che Lucianone nostro sia partito per svolgere uno stage di tirocinio presso la federcalcio coreana. Nel frattempo Guus Hiddink si è già messo al lavoro per preparare la sfida con la Germania: nell’allenamento di oggi capiremo se l’allenatore olandese modificherà l’attuale 4-6-3 in un più offensivo 4-4-5, con spostamento in avanti dei due guardalinee a sostegno delle tre punte. Le critiche alla Fifa hanno fatto sì che il presidente Blatter convocasse d’urgenza tutti i dirigenti in Svizzera. Blatter, dopo aver salutato le autorità della Fifa, si è rinchiuso da solo nel suo studio, dicendo loro di aspettare un attimo. Dopo circa un'ora è uscito e ha comunicato di essersi rinnovato la fiducia. L’ultima notizia è che il problema dell’astinenza sessuale comincia ormai a farsi sentire tra i giocatori impegnati nella fase finale. Dopo che Hierro era stato visto nei giorni scorsi in pizzeria con l’alano femmina di Julio Iglesias, è ora nell’occhio del ciclone il giocatore tedesco Ballack. Pare sia stato sorpreso in atteggiamenti inequivocabili, rinchiuso nel montacarichi del suo albergo con la nonna di Rudi Voeller.

SUSHI DI GNOCCHI – Berlusconi manda Gattuso a Otranto contro gli scafisti





di GENE GNOCCHI per il Corriere della Sera




I l rientro degli azzurri è stato assolutamente tranquillo tranne che per Carraro che ha continuato a volare per due giorni alla ricerca di un atterraggio in una città che non gli fosse ostile. Non essendo possibile atterrare Carraro è rientrato in Italia sotto le sembianze di Beppe Bergomi e ieri mattina ha potuto fare le sue dichiarazioni. Le dichiarazioni di Carraro hanno sconvolto il mondo politico, finanziario e sportivo. Ci si aspettava che Carraro avrebbe detto qualcosa di grosso ma non s’immaginava un intervento di questa portata. Scendendo nel dettaglio il presidente ha aperto gli occhi a tutti sostenendo che abbiamo sbagliato troppe palle-gol. Carraro non si è fermato qui, in rapida successione ha riferito che «la palla è rotonda», «i coreani bevono il gingseng», «le Hiunday sono abbastanza robuste», «chi va con lo zoppo impara a zoppicare», «non ci sono più le mezze stagioni», «non lasciate i cani in autostrada». Queste dichiarazioni hanno trovato nel presidente dell’Inter Moratti l’unico sostenitore. Moratti ha infatti dichiarato apertamente di essere dalla parte di Carraro. Gli eredi testamentari di Moratti hanno così approfittato di questa dichiarazione per richiederne l’interdizione per seminfermità mentale. Le altre notizie in breve. Al 35’ del secondo tempo di Brasile-Inghilterra un improvviso botto proveniente dagli spalti vicini ha svegliato bruscamente Gigi Di Canio che così suo malgrado ha dovuto fare qualche commento tecnico sulla partita. Seconda notizia: dopo anni di solerte applicazione dei propri metodi che prevedono dichiarazioni a vanvera in ogni circostanza ed interventi a sproposito, il presidente Gaucci è riuscito a farsi compatire oltre che in America, Europa e Africa anche in Asia. Gli rimane l’Oceania, «ma non dispero di arrivare anche là» ha detto. Intanto dall’Italia Berlusconi ha reso note le punizioni a cui gli azzurri dovranno sottostare dopo essere tornati a casa. Vieri per aver clamorosamente fallito il gol del 2-1 dovrà passare in tutte le case ad installare «Alice», mentre Gattuso per aver sbagliato un gol nei supplementari sarà esposto lungo le coste di Otranto per scoraggiare gli scafisti dall’approdare in Italia.

21.6.02

SUSHI DI GNOCCHI – DA BIN LADEN ALL’ATTENTATO AL PAPA: CARRARO, PARACARRO DI TUTTE LE SCONFITTE…











Gene Gnocchi per il Corriere della Sera





Finalmente un segnale di distensione del governo italiano nei confronti di Blatter e dell’arbitro Moreno. L’idea è di Berlusconi, che ha fatto recapitare ai due un libro di foto artistiche delle bellezze dei monumenti dell’Italia con allegato un bigliettino con un pensiero del nostro premier: «È un peccato che voi e i vostri discendenti non potrete mai visitare il nostro bel Paese». Nel frattempo continua il tiro al bersaglio su Carraro. Sul suo conto al processo di Biscardi sono emerse parecchie verità. Fu Carraro a stilare la lista dei rigoristi di Italia-Francia del ’98 e di Italia-Brasile del ’94.








Secondo alcune fonti della Cia, Carraro apparirebbe accanto a Bin Laden in un video del ’99 e alcuni sono certi di aver visto Carraro a Dallas durante la parata in cui perse la vita John Kennedy. Secondo fonti autorevoli biscardiane, Carraro avrebbe causato l’alluvione del Po, l’attentato al Papa e sarebbe sempre Carraro a gestire il traffico degli scafisti albanesi. Si è appreso anche che in uno dei sopraccigli di Carraro è stato nascosto per anni Tano Badalamenti. Inoltre Carraro, ed è questo il retroscena più raccapricciante, non conosce le parole dell’inno di Mameli. In Italia intanto, sull’esempio di Serse Cosmi e di Gaucci, che hanno deciso l’embargo per il nostro giustiziere Ahn, si assiste a una mobilitazione antiasiatica.







Tutte le ordinazioni di Daewoo e Hyundai sono state sospese, nelle piazze si sono organizzati roghi pubblici spontanei in cui la gente gettava ombrellini di carta e peluche «made in Corea». Stava per essere sacrificato anche Recoba, tradito dai tratti somatici, ma si è salvato all’ultimo momento esibendo un passaporto statunitense. Invece tra gli stessi coreani c’è stato chi ha protestato perché l’Italia ha dovuto fare le valigie anzitempo, e così ieri nelle vie di Cheonan è sfilato un lungo corteo di proprietari di enoteche e di aziende vitivinicole che vedrebbero crollare gli affari in caso di anticipata partenza anche della coppia Pizzul-Bulgarelli.

20.6.02

Lettera
al Padreterno



di STEFANO BENNI per Repubblica



Dopo l'eliminazione della virginale Italia da parte dei corrotti coreani, il premier Silvio Berlusconi, garante dell'indignazione patria finalmente unita, coesa e bipolare, ha inviato le seguenti lettere che partecipi e furenti pubblichiamo. Lettera uno: "Caro Trap, mi consenta di dirti che ci son rimasto proprio di merda".



Il mio regimuccio aveva un forsennato bisogno di trionfi sportivi, e tu ti fai sbattere fuori come un extracomunitario qualsiasi. Beffa e disdoro! Io, il re dei pataccari, eliminato da un guappo di mezza tacca come Blatter, uno che contrabbanda qualche soldo in Svizzera, con un conflittino d'interesse ridicolo, da amministratore condominiale. E io, che do dell'you a Bush e faccio tremare le magistrature europee, dopo aver superato avvisi di garanzia, cassazioni, rogatorie e toghe rosse, mi trovo fregato da tale Ciccio Biròn Moreno, un arbitro ecuadoriano che sembra Mastella alle elementari, e da una banda di segnalinee che tutti insieme non prendono il rimborso spese di un inviato Rai".



"Sì, lo so, ho anch'io le mie responsabilità. Quando mi hai avvertito che bisognava comperare l'arbitro e che il segreto della Corea era il Ginseng, mi son dato da fare. Ho mandato subito Previti, il mio specialista in shopping di arbitrati. Ma avevamo sottovalutato la situazione. Previti aveva nella valigia un prosciutto e una decina di Rolex, quelli che distribuisco ai leader congobelgi e sudamerichi tutte le volte che facciamo quegli inutili incontri sulla fame del mondo dove mi annoio, non capisco niente e poi per reazione mangio come un micciché e ingrasso. Quando Previti è arrivato, gli hanno sequestrato il prosciutto e poi lo hanno portato da Ciccio Biròn. Be', il maledetto ecuadoriano aveva il braccio su una carriola, per sostenere il gigantesco Rolex che portava al polso. Aveva anche le bretelle di Rolex annodati e un Rolex attorno al sigaro. Blatter aveva colpito prima di noi! Allora ho cercato di comperare questo Ginseng, ma nessuno dei miei collaboratori è riuscito a trovare un giocatore che si chiamasse così, si può sapere che cazzo di nomi hanno questi coreani?



È stato allora che ti ho suggerito l'operazione Dio è con noi. Col Messico è andata bene, ma hai commesso un errore. Non dovevi consumare subito tutta la damigiana di acqua benedetta, dovevi centellinarla, non annaffiare il campo e farci il caffè per la squadra. Purtroppo non siamo riusciti a procurarci una seconda damigiana. Era acqua benedetta di Santa Maria Novella e abbiamo già venduto la chiesa agli americani, che han riempito l'acquasantiera di sangrilla. E anche dopo hai continuato a non darmi retta. Ti avevo detto che i giocatori, oltre all'inno di Mameli, avrebbero dovuto cantare T'adoriam Ostia divina, ma milanisti e juventini si sono rifiutati dicendo che era una canzone filolaziale. Nesta, Maldini e Zambrotta avrebbero dovuto portare il cilicio e frustarsi vicendevolmente, la puntina da disegno dentro la scarpa non era sufficiente. Mi avevi anche promesso che tutti avrebbero portato al collo pesanti crocefissi dorati, medaglioni di Padre Pio e miei busti in marmo. Chi li ha visti? Quel posapiano di Cannavaro doveva portare sulle spalle l'icona di Santa Lucia, che i tiri devìa, e Gattuso la statua di San Callisto, che agli avversari incrina il menisco. Non ho visto niente di tutto questo.



E dov'era il cero di otto metri che Buffon avrebbe dovuto tenere acceso dietro la porta? E le majorettes carmelitane sugli spalti? Insomma, sapevi che la nostra squadra era stanca e logora, e che ci sarebbe voluto un miracolo, ma non hai avuto fede, tradendo i valori più alti della cultura italica e occidentale. Io non sono vendicativo, ma non allenerai più la nazionale. Ho tre nomi in ballottaggio: Tardelli, il cardinale Milingo e il presidente del grande Milan di Sacchi. Ma non resterai senza lavoro. La Libertas Maracalagonis è una delle realtà più interessanti del calcio sardo, e non appena avrai messo a letto le pecore, avrai tutto il tempo per allenarla a dovere.



Congratulazioni, il mister dei mister, Silvio" Lettera due. "Caro Bush, tu sì che sei un grande diplomatico, altroché quella mezza sega di Carraro. Appena hai sentito aria di truffa, hai subito orientato i tuoi missili contro il Messico e il Brasile. E gli Usa si sono qualificati. Ora ho bisogno del tuo aiuto. Devo vendicarmi della Corea di Ginseng e dell'Ecuador di Ciccio Biròn. Ho guardato sulla carta e sono troppo distanti. Potrei attaccare l'Ecuador con la mia indomita aviazione, ma alla Corea devi pensarci nuovamente tu. Salvatore o' saracino e Pasquale o' motociclista, i due attori napoletani che tu ben conosci, sono pronti a impersonare Bin Laden e il mullah Omar in ogni parte del mondo. Potrebbero farsi vedere in Corea, magari con la maglietta rossa mentre tifano sugli spalti. A questo punto bombardare lo stadio sarebbe giusto e umanitario. Vendicami, ti prego. In cambio farò qualsiasi cosa.



Oltre a Santa Maria Novella, metà Cenacolo, e la Sicilia, sono disposto a venderti la Maremma. Sarebbe un ottimo campo di golf. Non negarmi questo favore, bombardali! Il tuo fido raccattapalle Silvio" Lettera tre. "Gentile dottor Franco Carraro e azzurri tutti, Vi comunico che dopo l'ignobile sconfitta, come avevo minacciato, verrete rimossi da ogni carica e privilegio. Trascorrerete sei mesi di rieducazione in un carcere senza playstation, dopodiché verrete riportati alle squadre di origine con lo stipendio decurtato a seicento euro mensili e l'obbligo di lavarvi le magliette a casa.



In quanto ai provvedimenti individuali. Bobo Vieri, come promesso, dovrà andare una settimana a Ibiza con Letizia Moratti. Se la signora sarà soddisfatta, seguiranno altre settimane. Totti e Del Piero, per eliminare il loro dualismo, dovranno vivere nello stesso appartamento di trenta metri quadri a Cinisello Balsamo. Si intende che, per ragioni di comodità logistica, giocheranno per il Milan. In quanto a Tommasi verrà rinchiuso un mese in cella di isolamento e dovrà ascoltare ventiquattro ore su ventiquattro le ragioni del Sindamato di Pezzotta e Angeletti, e soprattutto Rutelli che delira su Biancaneve e i sette nani. Poi vediamo se rimane di sinistra. In quanto a Franco Carraro, essendo di sua natura spocchioso, evanescente e sfuggente a qualsiasi responsabilità e competenza, è adattissimo a sostituire Anguillone Urbani nel ruolo di ministro ai Beni Culturali. Nei confronti dei giocatori extracomunitari Rapaic e Ahn, che benché ospiti del nostro paese hanno segnato contro di noi, saranno schedati mediante impronte nasali prese nel cemento fresco. Firmato, Silvio il terribile" Lettera quattro. "Caro Dio, questa non me la dovevi fare.



Ho trasformato la televisioni italiane in un catechismo, in una processione di ex-voto, santi santini e santoni. Dal suolo patrio stremato dalla canicola, sale al cielo una nuvola di smog e incenso. La curia è l'unica istituzione a cui do retta quasi più della Confindustria e della Pidue. E tu cosa mi fai? Preferisci la Corea pagana e idolatra dei Ginseng, dei Confuci e dei Buddha Shiva e Vismara (ho preso lezioni di teologia orientale da Pera). Cosa hanno i coreani che io non ho? Va bene, il loro presidente intesta tutto ai figli e a io a mio fratello, ma che differenza fa? Non sono più il tuo pataccaro preferito, il moltiplicatore di pani e pesci, l'uomo della Provvidenza, il tuo high-range sponsor? I casi sono due: o non esisti, e allora mi trovo subito un altro alleato di maggioranza. Oppure esisti e mi hai fregato. Ma stai attento: come ho detto a Bossi, nessuno mi frega due volte. Perciò scendi, mostrati e parliamo da pari a pari. E non dire che sono un megalomane e che gli insuccessi mi stanno dando alla testa. Ti aspetto. Il tuo interim in terra, Silvio"


19.6.02

E l’arbitro Moreno ritrovò il bancomat alla Cassa di Seul





di GENE GNOCCHI per il Corriere della Sera




S iamo usciti in maniera ignominiosa ma il nostro presidente Carraro, questo dobbiamo dirlo perché è stato ingiustamente accusato di scarso peso politico, si è fatto sentire nelle sedi competenti subito dopo la partita. Carraro alla fine del match ha fatto una lunga telefonata a papa Wojtyla in Vaticano, protestando energicamente per il mancato appoggio celeste, promesso ma non adeguatamente mantenuto. Papa Wojtyla ha comunque assicurato che prenderà sanzioni severe.


In particolare, Carraro ha protestato perché, nonostante le due autobotti di acquasanta portate dentro lo stadio, è stato segnalato un fuorigioco inesistente a Tommasi e, nonostante che il piede di Nesta avesse un principio di stimmate, Totti è stato ingiustamente espulso. Papa Wojtyla ha assicurato Carraro che prenderà sanzioni severe.
L’arbitro ecuadoriano Byron Moreno sarà mandato per un anno in mezzo ai preti pedofili americani, mentre il guardalinee che ha annullato il gol di Tommasi dovrà sposare in seconde nozze Maria Sung. Carraro si è detto contento delle assicurazioni ricevute e ha ricominciato a tessere abilmente la sua sottile trama di rapporti internazionali. Proprio grazie a questa sapiente opera di tessitura diplomatica di Carraro, gli azzurri faranno ritorno in patria un’ora prima.


Riguardo all’arbitro Moreno c’è da segnalare però un episodio singolarmente curioso accaduto stamane: l’arbitro, mentre stava facendo shopping, si è accorto di aver dimenticato il numero di codice del suo bancomat e ha dovuto così telefonare alla sua nuova banca, la Cassa di Risparmio di Seul, per avere delucidazioni in merito all’operazione effettuata.


L’ultima notizia riguarda purtroppo i nostri telecronisti Pizzul e Bulgarelli. Un telecronista coreano, solo perché a fine partita aveva abbracciato in segno di amicizia Pizzul e Bulgarelli, è stato trovato positivo alla prova del palloncino da parte della locale polizia stradale.

La complottomania





di Pierluigi Battista per la Stampa



E’ il pensiero unico che si impone nei commenti dopo la sconfitta con la Corea: la lamentazione continua, inarrestabile, irrefrenabile che sgorga e tracima da radio e tv, siti internet e aule parlamentari, vertici istituzionali e telesuccursali sportive del festival di Sanremo.



Un’orgia complottistica e lamentatoria che risuona ossessivamente in una terminologia che sembra la parodia del discorso paranoico: «truffa», «vergogna», «scippo», «indignazione», «disgusto», persino «raccapriccio» e «orrore», «farsa», «ruberia». Un noto cronista sportivo, Fabrizio Maffei, comincia uno degli interminabili collegamenti che hanno accompagnato il giorno più lungo dell’autocompianto azzurro, asserendo che siamo stati addirittura «estirpati» dai Mondiali mediante un delinquenziale «intervento chirurgico senza anestesia», come in una pulp fiction della recriminazione enfatica.



Il direttore di Raisport Francia dichiara che non dobbiamo più pagare un euro di diritti ai «nostri carnefici». Proprio così: i nostri «carnefici», che poi sarebbero i coreani vincitori. Un giornalista solitamente equilibrato come Vittorio Zucconi, richiesto televisivamente di un commento a caldo, lancia apocalittiche invettive contro quel «bombolo dell’arbitro ecuadoregno». Raffaele Ranucci evoca i film di Totò che hanno per oggetto epiche truffe. Un coro querulo di proteste vittimistiche, una lagnanza che si protrae per ore e ore in un clima psicologico dove ci si potrebbe aspettare, come passo successivo, un riferimento patriotticamente corretto alle «inique sanzioni» patite dall’Italia.



Scompare dal gemito autoconsolatorio la semplice e crudele essenzialità del calcio, che consiste nel saper mettere il pallone nella rete avversaria e non farsi infilzare dai goals altrui. Prevale il discorso unico della cospirazione universale. Chi, di preciso, avrebbe complottato contro i nostri colori? Per mano di chi? Con quali obiettivi? Domande che appaiono moleste nella giaculatoria nazionale in cui ci si dice certi che un unico disegno comprendente Croazia, Messico e Corea del Sud avrebbe tramato per far fuori l’Italia. La lamentela non conosce argini: contegnosi parlamentari perdono le staffe e formulano accuse contro la Corea che, se prese alla lettera, dovrebbero condurre diritto alla dichiarazione di guerra consegnata all’ambasciatore di Seul.



Come in tutte le rappresentazioni che oscillano tra il registro feroce e quello compassionevole non manca l’unanime dito ammonitore, senza distinzioni tra destra e sinistra, contro il capro espiatorio, nella fattispecie Franco Carraro, che dovrebbe portare su di sé l’onta della colpa e dell’ignominia. Autorità istituzionali si proclamano francamente «sdegnate». La sindrome del «complotto» contagia l’insieme dei telecronisti della tv pubblica e privata e non appaiono bizzarre le domande ai calciatori italiani comprensibilmente sfatti: «Quando vi siete accorti che era in atto un complotto contro di voi?». Ci si lagna per la mancanza di nostro «peso politico».



Ma con un maggior e più influente «peso» politico su arbitri ed establishment calcistico mondiale, Bobo Vieri l’avrebbe forse messo dentro, quel pallone a porta vuota a un minuto dalla fine? Non ci si addolora, come sarebbe giusto e legittimo, ma ci si indigna. Non si studiano i nostri errori ma ci si lamenta. Il pensiero unico della lamentazione deborda fino a tarda sera, nelle candide stanze della rediviva trasmissione di Vespa. Un ultimo gemito. Poi, tutti a letto, innocenti, accaldati e molto indignati.



Fucilate il Trap e non solo






di Massimo Gramellini per la Stampa




SIAMO onesti: contro questa Corea di brocchetti, una squadra vera sarebbe riuscita a vincere anche se l'arbitro fosse stato coreano. Purtroppo le faziosità perpetrate dal senor Moreno, con quella faccia da bovino depresso, sono doppiamente detestabili perché permettono all'Italia di rifugiarsi sotto l'ombrello dei piagnoni, agitato in pianta stabile dagli inviati populisti della Rai.




Proviamo a spaccarlo, questo ombrello, e a vedere quali colpevoli protegge. Non i giocatori, che hanno dato il poco che avevano, persino capitan Maldini, umiliato all'ultimo atto da una riserva del Perugia.



Di sicuro vi trova rifugio il presidente Carraro, una vita fra le poltrone senza lasciare traccia: il meglio lo ha dato sui campi da golf. E' arrivato in Asia quando i giochi erano già fatti, e non esattamente a nostro favore. Ha provato ad alzare la voce, ma è così grigia che gli interlocutori si saranno addormentati. Adesso dovrebbe urlare che il Mondiale è una mafietta in mano alle multinazionali dello sport e minacciare boicottaggi futuri.



Ma con che faccia può dire certe cose, uno che ha contribuito a ridurre il nostro calcio a un supermarket, con campionati gonfi di partite, squadre gonfie di stranieri e calciatori gonfi di soldi ma stressati e quindi logori e malconci? Sotto l'ombrello dei vittimisti cerca scampo ovviamente Fra' Pattoni, l'addetto alle ampolle, il peggior commissario tecnico dai tempi di Fabbri.



E' approdato alla panchina azzurra quando era maturo per la pensione. Aveva giocatori discreti e un tabellone in discesa: se ne va quasi subito, dopo due partite perse e una pareggiata contro nessuno. Ci ha fatto diventare la barzelletta del mondo, spruzzando boccette d'acqua fresca come il Bossi del Dio Po.



Certe macchiette risultano simpatiche solo quando vincono. Lui ha sbagliato tutto, a cominciare dalle convocazioni per finire con le sostituzioni. Ma come, manca ancora mezz'ora al termine e vinci solo 1 a 0, sai di avere un arbitro venduto che prima o poi ti farà del male, eppure sconvolgi gli equilibri della squadra cambiando una punta con un mediano e non con Del Vecchio che poteva segnarti il gol della sicurezza in contropiede?



Zoff si dimise da vicecampione d'Europa per non aver messo Gattuso su Zidane. Fra' Pattoni, che Gattuso lo ha messo al posto di Del Piero (come se Rocco avesse mai sostituito Rivera con Biasiolo) farà meglio a togliere il disturbo, prima che Berlusconi cacci lui e Carraro per assumere l'«interim» di entrambi. Non vede l’ora.



18.6.02

SUSHI DI GNOCCHI – TREMONTI INSERISCE MALDINI E MATERAZZI TRA I BENI IMMOBILI ALIENABILI…










Gene Gnocchi per il Corriere della Sera




Nel ritiro azzurro è stata accolta con molto nervosismo la notizia secondo la quale il ministro Tremonti, d’accordo con Urbani e Sgarbi, avrebbe inserito Maldini e Materazzi tra i beni immobili alienabili. La cosa ha un po’ destabilizzato la vigilia di una partita importante come quella di oggi anche perché il presidente della Federcalcio coreana, saputi i tentativi di Trapattoni e Carraro per ingraziarsi i favori celesti, ha chiesto aiuto a San Kuong Wang Chu, un santo coreano che fu lapidato in Giappone a colpi di playstation per aver deciso di seguire gli insegnamenti del Dio Nintendo.







I problemi del Trap comunque sono l’assenza di Cannavaro e quella probabile di Nesta. In conferenza stampa alla domanda sui probabili sostituti, il Trap ha chiarito che Iuliano e Coco devono tenersi sempre pronti ma che, qualora eventi sismici improvvisi o la temuta epidemia di febbre gialla proveniente dall’Asia centrale arrivino a decimare i suoi, potrebbe far ancora ricorso a Materazzi.






Nel ritiro azzurro comunque la noia la fa da padrona. Ieri l’unico momento eccitante è stato quando Vieri, che aveva portato il proprio cane in ritiro, si è accorto che il cuoco coreano lo aveva servito impanato per la cena. A far visita alla compagine italiana si è visto anche Cecchi Gori che è venuto a parlare a Di Livio. Sul colloquio tra i due c’è il massimo riserbo anche se fonti bene informate riferiscono che Cecchi Gori ha chiesto a Di Livio 13 mila lire.







Guardando in casa d’altri c’è da segnalare soltanto che l’allenatore del Senegal Metsu, che è stato tra l’altro contattato da Costanzo per sostituire Demo Morselli, ha dichiarato che in caso di accesso alla finale si taglierà i capelli. Un’associazione benefica ne ricaverà 5 mila materassi per i senzatetto coreani.

SUSHI DI GNOCCHI – CARRARO VERSUS L’AMPOLLA DEL TRAP: PADRE PIO, SEGNA PER NOI…








Gene Gnocchi per il Corriere della Sera




In pieno delirio da intercessione spirituale la notizia grossa è che ieri non si è potuto procedere alla santificazione di Padre Pio per l’intervento del presidente della Federcalcio Franco Carraro presso la Santa Sede. Il massimo dirigente calcistico della nazionale, che non ha mai nascosto di fidarsi poco dell’acqua santa di Trapattoni, ha chiesto (e pare ottenuto) che la beatificazione di Padre Pio sia subordinata alla capacità del frate di Pietrelcina di far vincere il Mondiale all’Italia.







«Sono anch’io devoto di Padre Pio - ha detto Carraro -, però per considerarlo beato secondo me ci vuole un miracolo di quelli che lasciano il segno». Il Vaticano si è subito messo in contatto con Padre Pio, che visibilmente innervosito per questo ritardo avrebbe chiesto di poter rivedere le videocassette delle partite con la Croazia e con il Messico prima di decidersi a questa prova estrema di santità.






Viste le cassette Padre Pio ha accettato a patto di far giocare Del Piero di fianco a Vieri e di spostare Maldini centrale al posto di Cannavaro con Coco esterno. Il Trap, venuto a conoscenza della cosa si è detto offeso dall’intervento di Carraro e ha affermato di credere nella bontà dell’acqua della sua ampolla. Giùan in realtà sta preparando con estremo puntiglio la sfida con la Corea. Ieri ha passato tutta la mattinata a visionare le videocassette degli avversari ed è uscito dalla sala-tv con la faccia stravolta: «Questi qui non solo corrono come dei disperati ma sono capaci di colpi spettacolari. Non parliamo poi dell’attaccante e del portiere: da quando seguo il calcio non ho mai visto due fenomeni del genere». Si è poi scoperto che le videocassette viste dal Trap erano le puntate di Holly e Benji registrate da sua nipote.



Viste le cassette Padre Pio ha accettato a patto di far giocare Del Piero di fianco a Vieri e di spostare Maldini centrale al posto di Cannavaro con Coco esterno. Il Trap, venuto a conoscenza della cosa si è detto offeso dall’intervento di Carraro e ha affermato di credere nella bontà dell’acqua della sua ampolla. Giùan in realtà sta preparando con estremo puntiglio la sfida con la Corea. Ieri ha passato tutta la mattinata a visionare le videocassette degli avversari ed è uscito dalla sala-tv con la faccia stravolta: «Questi qui non solo corrono come dei disperati ma sono capaci di colpi spettacolari. Non parliamo poi dell’attaccante e del portiere: da quando seguo il calcio non ho mai visto due fenomeni del genere». Si è poi scoperto che le videocassette viste dal Trap erano le puntate di Holly e Benji registrate da sua nipote.

SUSHI DI GNOCCHI - L'ACQUA DEL FRA' PATTONI TRASFORMA L'ITALIETTA; RONALDO HA RITROVATO IL LIBRETTO DI ISTRUZIONI PER RIMONTARE IL GINOCCHIO...







Gene Gnocchi per il Corriere della Sera




Purtroppo questa cosa dell’Acqua Santa del Trap sta prendendo piede. Questa mattina mio figlio Ercole che ha l’esamedi Maturità mi si è presentato davanti e mi ha comunicato serissimo che ha smesso di studiare. Mi ha spiegato che per passare l’esame secondo lui sono sufficienti tre ampolle di Acqua Santa per gli scritti e una ampolla per l’orale da versare sul tavolo della commissione. Purtroppo nel ritiro azzurro è capitato un incidente che potrebbe avere clamorose ripercussioni. A metà della partitella Totti stremato dal gran caldo si è diretto verso la panchina chiedendo qualcosa da bere. Siccome tutti i beveroni a base di nandrolone e creatina erano finiti il pupone ha bevuto da una bottiglietta che ahimè conteneva l’acqua benedetta del Trap. Intorno a Totti si è subito come irradiata una luce fortissima. Totti si è prima diretto verso Di Livio e gli ha detto: «D’ora in avanti ti chiamerai Soldatone».







Non aveva ancora finito di pronunciare queste parole che Di Livio era già alto come Gregor Fucka. Poi ha chiamato a sé Nesta e imponendogli le mani gli ha tolto il dolore al metatarso. Tutti gli azzurri si sono allora avvicinati per chiedergli qualcosa. Gattuso gli ha chiesto i piedi di Van Basten, Del Piero un altro contratto quinquennale con la Juve a otto milioni di euro netti all’anno, il Trap di poter usare qualche volta il congiuntivo come Dio comanda. E mentre il pupone accontentava tutti scendeva la sera su Cheonan. Riguardo alle altre squadre va segnalato che il Brasile sta recuperando il vero Ronaldo e vola. Pare che il fuoriclasse interista dopo mesi di ricerche abbia finalmente ritrovato in garage il libretto originale di istruzioni che gli permette di rimontare correttamente il ginocchio prima di ogni partita. L’ultimissima cosa da segnalare, a proposito di partecipazione emotiva durante le telecronache la Rai dopo la partita Messico-Italia è stata multata di 25.000 euro per lancio di oggetti in campo da parte della coppia Pizzul-Bulgarelli.

15.6.02

SUSHI DI GNOCCHI – DOPO L’ACQUA SANTA, TRAP SCHIERA DON MAZZI E DON BENZI AL POSTO DI VIERI E INZAGHI…









Gene Gnocchi per il Corriere della Sera







Trapattoni che cosparge la panchina di Acqua Santa, Del Piero che col dito indica il Padreterno. È chiaro ormai a tutti che il cammino dell’Italia dipende non più da fattori calcistici tecnici e tattici, ma dal gradimento del Signore per gli azzurri. Per agevolare questa benevolenza celeste la prossima formazione della nazionale avrà dei cambi forzati. Al posto di Maldini monsignor Ersilio Tonini, il cardinale Ruini al posto di Cannavaro squalificato e davanti don Mazzi e don Benzi con frate Cionfoli come rifinitore. In panchina come preparatore atletico Carlo Maria Martini.






E invece in casa azzurra c’è molta serenità. Sul presunto dualismo Totti-Del Piero c’è da dire che i due azzurri stanno facendo di tutto per non creare polemiche e per mantenere la tranquillità del ritiro. Del Piero, ad esempio, intervistato a proposito ha dichiarato: «Dualismo tra me e Totti? Assolutamente no. Deciderà il Mister chi schierare tra me e il burino». Anche Totti è rimasto sulle sue: «Questa è una squadra davvero forte - ha detto il romanista -, possiamo andare avanti anche se gioca Del Piero».






I coreani fanno paura perché sono motivatissimi. Il governo coreano infatti ha promesso che in caso di passaggio del turno ogni giocatore avrà come premio una foto con dedica con Salvo, il pizzaiolo del Grande Fratello, che da queste parti è molto popolare come esempio di chi ha avuto un culo grosso come una casa.






Intanto, c’è da segnalare che la coppia Pizzul-Bulgarelli ha voluto emulare il gesto scaramantico del Trap che durante le partite versa l’acqua santa. I due hanno allagato la tribuna stampa aprendo un barrique di 225 litri di Morellino di Scansano. Due curiosità per finire. La Federazione calcio turca, visto che la squadra ha passato il turno, invierà come premio le mogli dei calciatori ai Mondiali; mentre la Federazione portoghese, visto che i lusitani non hanno passato il turno, ha deciso di inviare in Corea le suocere.

SUSHI DI GNOCCHI – BERLUSCONI HA FATTO APPROVARE INGENTI AIUTI ECONOMICI ALL’ECUADOR…










Gene Gnocchi per il Corriere della Sera




Anche se non si dovrebbe dire, Italia-Messico si è giocata sul filo di febbrili trattative diplomatiche. Visto lo svantaggio italiano, a metà del secondo tempo il nostro premier Berlusconi ha riconvocato il vertice Fao e ha fatto approvare una risoluzione che prevedeva ingenti aiuti economici a Croazia ed Ecuador, il cui Pil è passato in 10’ dall’1.5 al 18.6, cosa che ha insospettito gli osservatori internazionali.
Il ministro Tremonti ha spiegato comunque che per questi aiuti non ci sarà una manovra correttiva, anche se durante l’inverno 2002-2003 gli italiani potranno accendere il riscaldamento solo la notte di Natale e le auto dispari saranno spinte a mano.






Riguardo alla partita ci sono alcune cose da segnalare. In primo luogo dopo l’ennesimo fuorigioco inesistente sbandierato ai nostri giocatori, Carraro è riuscito a far adottare una modifica per i guardalinee dalla Fifa. Da domani, infatti, al posto dell’usuale bandierina la Fifa munirà i segnalinee del Mondiale di bastone bianco e cane lupo accompagnatore, anche se è emerso da ricerche eseguite dal Sisde per Frattini che il guardalinee malese aveva il dente avvelenato con l’Italia perché nel ’77 gli fu preferito Kabir Bedi per la parte di Sandokan nell’omonimo sceneggiato televisivo.





Tutto è bene, comunque, quel che finisce bene. Da segnalare anche che al 25’ del primo tempo della partita, in occasione di un calcio d’angolo, la coppia Pizzul-Bulgarelli ha individuato in Zambrotta l’uomo che batteva dalla bandierina. Un piccolo boato di meraviglia si è levato allora nella tribuna stampa, giacché era la prima volta dall’inizio del Mondiale che i due individuavano il giocatore giusto.






Invece i telecronisti Rai di Slovenia-Paraguay, Alessandro Forti e Mimmo Caso, verso fine partita, nel tentativo di fare i conti sulla differenza reti nel girone sono entrati in una sorta di delirio psicomatematico e hanno dichiarato che per qualificarsi il Paraguay avrebbe dovuto segnare altre 18 reti mentre il Sudafrica sarebbe rientrato in gioco solo se la Spagna avesse schierato il figlio di Julio Iglesias, Enrique Iglesias, che però risulta avere la cittadinanza panamense.
I due sono stati subito ricoverati nella clinica per malattie nervose «Giuliano Urbani» di Rho Ferrarese.

SUSHI DI GNOCCHI – “SPERO ANCORA DI GIOCARE”, COSI’ DEL PIERO FA RIDERE GLI AZZURRI PER 30 MINUTI…










Gene Gnocchi per il Corriere della Sera




Nel processo Lemerre che si tiene a Parigi è spuntato a sorpresa il teste Omega Stefania Ariosto la quale in una drammatica deposizione ha rivelato che Lemerre aveva in Svizzera a Losanna un conto denominato «Conto Pelata» sul quale i giocatori senza capelli della Francia LeBoeuf, Barthez, Wiltord versavano ingenti somme in nero sottobanco al tecnico per giocare titolari. Ma la notizia del giorno è l’eliminazione dell’Argentina che è stata presa dall’intero paese come una tragedia nazionale al punto che molti si sono mossi per organizzare come degno benvenuto a Batistuta e soci un nutrito lancio di ortaggi. La raccolta delle verdure da tirare è stata approvata e finanziata dal governo argentino e da tutte le banche nazionali che verso sera dando fondo a tutte le loro risorse erano riusciti a racimolare la cifra necessaria per comprare otto etti di pomodori, mezzo chilo di zucchini, una patata, due mele golden e un paio d’etti di borlotti da tirare con la fionda.






Sono comunque problemi loro, invece nel ritiro azzurro Trap ha preparato la gara col Messico con cura maniacale. Ieri dopo la rifinitura gli azzurri hanno assistito ad una conferenza stampa sul tema «L’esercito zapatista di Liberazione nazionale e la sua influenza sul 3-4-1-2 come modulo base». Subito dopo c’è stata la visione di un documentario sulla vita di Blanco e Torrado. La cosa positiva però è che nel ritiro azzurro il morale si mantiene alto.






Ieri in conferenza stampa quando Del Piero ha detto «spero ancora di giocare» è scoppiato un boato e 30 minuti di risate da parte dei giornalisti al seguito. Anche il Trap, saputa la cosa, ha detto che è molto positivo che Alex abbia voglia di scherzare in un momento così delicato. Chiudiamo con due notizie, una bellissima: in vista di Italia-Messico la coppia Pizzul e Bulgarelli dando esempio di alta professionalità ha deciso di eliminare dalla dieta per 24 ore gli aperitivi riducendo in tal modo dello 0,4 per cento la quota alcolica assunta quotidianamente.






L’ultimissima notizia è questa. È arrivata una nota di protesta ufficiale alla Fifa da parte del portavoce dell’Arabia Saudita che ha lamentato come in tutti gli incontri giocati la porta dell’Arabia fosse orientata dal lato opposto alla Mecca. Questo avrebbe impedito al portiere arabo di seguire la partita nei 30 minuti di preghiera quotidiana obbligatoria.

8.6.02

Lo stilista spagnolo pronto a lanciare la camicia Camacho




GENE GNOCCHI




L e autorità nigeriane hanno preso con grande sportività l’eliminazione dal Mondiale. I giocatori, subito dopo la partita con la Svezia, sono stati caricati su un camion della ditta Borghezio Autotrasporti e portati in un luogo segreto, dove gli sono state tolte le impronte digitali del mignolo e dell’anulare, così che saranno destinati per tutta la vita a rimanere senza lavoro. Invece il c.t. Onigbind, che aveva cercato di fuggire dallo stadio camuffandosi da Idris, è stato intercettato da un commando di senegalesi che avevano da tempo dei conti in sospeso con il popolare tifoso juventino e si sono fatti giustizia da soli. Per quanto riguarda la Francia, c’è da segnalare che un emissario del governo di Parigi è giunto stamane nella sede della nazionale transalpina per spronare i campioni del mondo in vista del match con la Danimarca. Egli ha poi accompagnato il tecnico Lemerre nella suggestiva spiaggia di Kalanoura dove, dopo averlo omaggiato a nome di Chirac di un paio di bracciolini da mare, gli ha indicato grosso modo la direzione da prendere in caso di probabile ritorno in patria a nuoto. Sempre a proposito della Francia, c’è da segnalare il ricorso dei francesi contro la squalifica di Henry. Grazie alla prova televisiva comparata si spera di ottenere uno sconto di pena. I francesi hanno prodotto un filmato dove si vede Bruce Lee che spezza due tibie e quattro femori durante un «Bruce Lee contro il golden gol» del 1999 e in quell’occasione a Lee venne data solo una giornata. C’è un’ulteriore notizia che ha del clamoroso. Dopo la vittoria della Spagna sul Paraguay, lo stilista spagnolo Alonso Asola, specializzato in camiceria, ha lanciato la «Camicia Camacho» una camicia azzurra con due enormi applique blu sotto le ascelle per mascherare l’eccessiva sudorazione. Riguardo alle nostre cose, c’è da segnalare la curiosità negli addetti ai lavori e non riguardo all’inserimento tra i commentatori Rai della coppia Gianni Bezzi-Mauro Sandreani. Molti avevano valutato la loro prima telecronaca come uno studiato e fine tentativo di immedesimarsi in coloro che con il calcio hanno poco da spartire. I due invece hanno continuato a spararle sempre più grosse e hanno dato adito a una corrente di pensiero. C’è chi dice infatti che Bezzi e Sandreani fossero già in Corea del Sud come mercenari combattenti in cambio di vitto e alloggio in una faida intestina tra due tribù della piccola città di Joka Warina e così la Rai li abbia assunti per risparmiare sul costo del viaggio.

6.6.02

Gene Gnocchi per il Corriere della Sera




Come consuetudine dopo le prime giornate del Mondiale il presidente della Fifa Blatter ha spedito un telegramma di felicitazioni a tutti gli arbitri impegnati nel primo turno. Non si sa se per errore o per spirito sarcastico, però pare che il telegramma spedito a Kim Joung Young Joo, l’arbitro di Turchia-Brasile, fosse scritto in braille. Riguardo a quella partita c’è da rilevare come Rivaldo, dopo la sceneggiata per la pallonata di Hakan Unsal, sia stato letteralmente subissato di proposte di lavoro.




Mario Merola gli ha offerto la parte di un giocatore che si accascia vicino alla bandierina nella sua nuova commedia «O pallonaro in coppa o Vesuvio», la storia di un presidente del Nord che compra il Napoli al prezzo di 80 tele di Picasso composte tra il 1930 e il 1940, periodo in cui il pittore teneva la contabilità di Telemarket.




In casa azzurra c’è da segnalare la decisione del Trap di concedere qualche ora di svago ai giocatori, che hanno potuto abbracciare le loro amiche. Francesco Totti ha incontrato la sua nuova fiamma, la letterina Ilary Blasi, ed è stato tutto il tempo in camera con lei a giocare a play-station. Vieri, siccome Elisabetta Canalis non aveva tempo e aveva altri impegni, è stato raggiunto dal Gabibbo mentre un esercito di letterine, veline e schedine ha assediato Nesta e Cannavaro.




Materazzi ha fatto shopping per le vie di Sendai con Flora Dora, mentre Del Piero è salito nella sua camera con un poster di Trapattoni e Uang Deng, un maestro di riti woodoo molto conosciuto in Giappone. Nel frattempo continua l’odissea di Maradona che tenta in tutti i modi di entrare in Giappone, nonostante le autorità locali continuino a negargli il visto.




L’ultimo tentativo di superare la frontiera è stato fatto ieri sera. Maradona si è messo nudo sopra un ripiano di marmo e si è fatto dorare tutto, in modo da assomigliare al cento per cento a un Budda che Menem, presidente dell’Argentina, avrebbe dovuto regalare all’imperatore del Giappone. Purtroppo all’aeroporto l’enorme Budda è stato fiutato dai cani lupo della squadra narcotici e Diego è stato così rimpatriato. Vedremo se ritenterà.



5.6.02

Il pallone non ha patria





5 giugno 2002



di Oreste del Buono



IL calcio è un gioco bellissimo, non una patria. La Nazionale non è l’Italia, e neppure un simbolo o una rappresentanza d’Italia: è una squadra di calcio fra tante altre squadre di altri paesi, intenta a gareggiare e possibilmente a vincere in una competizione mondiale. Col patriottismo (faccenda ben più impegnativa) c’entra poco, niente. Naturalmente l’altro giorno c’ero anch’io a vedere Italia-Ecuador, insieme con i venti milioni di spettatori italiani che hanno reso l’incontro un evento televisivo d’eccezione, tanto fuori del comune da lasciar pensare a un profondo desiderio di appartenenza (o di ardore sportivo, o di voglia di svago).


Naturalmente anch’io mi sono entusiasmato, arrabbiato, soprattutto divertito: perché assistevo a un bel gioco, a una buona partita, non per orgoglio nazionale né per esultanza tricolore. Non scherziamo, la patria è un’altra cosa. Se c’è un sentimento dei Mondiali, è invece quello d’una grande mescolanza di popoli, di costumi, di musiche e di abitudini diverse, di accoppiamenti anomali (Corea-Polonia, Brasile-Turchia, Cina-Costa Rica, Sud Africa-Slovenia, Russia-Tunisia, Stati Uniti-Portogallo) che mettono insieme culture stellarmente differenti, dell’incontro di gente del mondo che magari non s’era mai vista prima ma che si ritrova uguale nelle regole, nei riti, nelle passioni del calcio amatissimo.


Sarebbe davvero meschino voler ridurre un simile appuntamento internazionale, multirazziale, pluriculturale, una simile vastità e varietà, alle ristrettezze d’un nazionalismo che nel mondo contemporaneo non ha senso e che non l’ha mai avuto nel calcio, da sempre popolato anche in Italia di giocatori d’ogni nazionalità. Nel pallone c’è il tifo, non lo sciovinismo: è un gioco.

3.6.02

gene gnocchi 3



Finalmente si è giocato e c’è stata subito la sorpresa. La Francia è stata bastonata dal Senegal. Non c’erano precedenti tra le due formazioni a parte un incontro in Senegal nel maggio del ’98 sospeso però a metà del secondo tempo perché un leone entrato nello stadio aveva mangiato il quarto uomo e anche il pannello luminoso per i minuti di recupero. Vedendo la partita c’è da dire che la Francia senza Zidane diventa prevedibile come un discorso di Enrico La Loggia alla Camera.



In più, molti giocatori francesi impiegati in ruoli chiave, sono ormai anziani. Djorkaeff ad esempio nell’ultima stagione ha fatto più puntate come brontosauro alla Macchina del tempo che partite di calcio. Leboeuf che dirige la difesa si muove a scatti come il maestro Pregadio della Corrida e Desailly sembra un Robinson. È stato molto bello il festeggiamento senegalese al gol. I giocatori hanno disteso la maglia per terra e hanno cominciato a ballarci attorno poi hanno sollevato un pitone di 15 metri lanciandolo in aria ritmicamente a questo punto sono arrivati l’allenatore e il vice con dei mascheroni di cartapesta simboleggianti le divinità senegalesi di Amogai metà uomo e metà consulente globale di Programma Italia e Afore tutto uomo ma con la testa di Pier Ferdinando Casini.



Peccato che la partita dovesse continuare ma è stato tutto molto bello. La cerimonia è stata tutto sommato così così con l’unico momento importante quando c’è stata la simbolica riconciliazione tra i due popoli coreano e giapponese sotto gli occhi compiacenti della soubrette locale Arraf Ella Carrà e del regista giapponese della manifestazione Sergio Japino numerosi coreani dopo anni di separazione hanno potuto riabbracciare parenti e amici giapponesi che non vedevano da tempo.



Venendo alla nazionale in vista dell’impegno con l’Ecuador, Trapattoni ha previsto una serie di difficili amichevoli, dopo la partita di ieri contro una selezione mista di friggitori e di titolari di licenza di risciò, il Trap vorrà disputare oggi un galoppo sulla palla contro le Tartarughe Ninja e domani una sfida a Tetris contro una rappresentativa della Nintendo. Nel ritiro azzurro comincia a pesare però l’astinenza sessuale pare che Totti sia riuscito a camuffare, con tanto di riccioli e di pizzetto, la sua nuova fiamma Ilary Blasi da Damiano Tommasi suo compagno di stanza che da tre notti per far piacere al pupone dorme in uno scantinato di una palestra di sumo gestita da uno zio grasso di Giampiero Galeazzi.



Riguardo la partita con l’Ecuador comunque c’è da segnalare un simpatico siparietto accaduto ieri in sala stampa. Alcuni giornalisti hanno chiesto ai nostri se mai avessero visionato veramente una partita dei nostri prossimi avversari e se qualcuno avesse un’idea di dove si trovi esattamente l’Ecuador. C’è chi ha risposto in Asia che ha detto che l’Ecuador è tipo San Marino però spostato verso il Canada, chi ha detto che è la capitale del San Salvador fortunatamente è venuto in soccorso degli azzurri il Trap che scusandosi per la scarsa informazione dei suoi ha dichiarato che l’Ecuador non è niente altro che lo stato dell’equatore e che lui ha personalmente visionato un filmato dell’equatore nel derby contro il meridiano di Greenwich giocato nel campo neutro del tropico del capricorno ricavandone una buona impressione.

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Non si è ancora spenta l’eco di Francia-Senegal con i gioiosi caroselli dei senegalesi in Italia che hanno impazzato per le vie del centro sventolando le loro impronte digitali. La Francia non ha preso bene la sconfitta. Chirac ha dichiarato di ritenere responsabile per questa débâcle il tecnico Lemerre. Il presidente francese ha aggiunto che, in caso di eliminazione dai Mondiali, per ripicca riprenderà gli esperimenti nucleari, solo che non li farà più al largo del Pacifico, bensì nel giardino della villetta unifamiliare di Lemerre in Costa Azzurra. Comunque è sicuro che, in caso di eliminazione, il prossimo c.t. dei francesi sarà Le Pen.



Sempre riguardo a Francia-Senegal c’è da segnalare che, alla fine della telecronaca della partita, Pizzul e Bulgarelli sono stati sottoposti alla prova del palloncino da parte della polizia locale. I risultati hanno evidenziato che prima del match i due sono rimasti sicuramente immersi per ore in una botte di sake. La polizia si era insospettita allorché, dopo un’ora e venti di telecronaca, Pizzul e Bulgarelli avevano chiamato la squadra che giocava contro la Francia con i nomi di 53 Paesi diversi, ma mai con quello appropriato di Senegal.



Le partite di ieri sono state comunque interessanti. Dopo Eire-Camerun, finita in parità, il c.t. McCarthy in conferenza stampa ha rivelato perché Roy Keane è stato cacciato. McCarthy ha detto che Roy Keane lo ha pesantemente insultato per tutta la durata del ritiro e lui ha ingoiato continuamente il rospo, ma, quando Keane gli ha detto: «Ti esprimi come Sandreani», lui non ci ha visto più e con le lacrime agli occhi ha chiesto l’espulsione del giocatore. Durante la conferenza stampa di Eire-Camerun, tra l’altro, è arrivata anche la rivelazione che il c.t. del Camerun, Schafer, è in realtà il cantante degli Abba, ma su questo mi riprometto di saperne di più.



Riguardo alla sconfitta della propria squadra, il c.t. dell’Arabia Saudita Al Johar ha dichiarato che, dopo l’ottavo gol tedesco, che tra l’altro secondo lui era in fuorigioco, lui ha smesso di crederci. Subito dopo è stato portato via da due guardie del principe Nawaf bin-Abdoul Aziz ed attualmente non si sa dove si trovi. Intanto cresce il malcontento azzurro nel ritiro. L’astinenza sessuale comincia a diventare un problema. Ieri Zambrotta e Di Livio sono stati sorpresi mentre tentavano di fabbricare una bambola gonfiabile con i palloncini della cerimonia inaugurale. Per cercare di inibire queste pulsioni, il Trap ieri sera ha chiesto a Gattuso di fare una danza del ventre, ma durante l’esibizione del mediano azzurro Vieri ha cercato di saltargli addosso urlando «Alice, Alice, vieni qui mia Alice».



Il problema esiste ed è serio. Pare che Abbiati abbia portato con sé un calendario di Samantha De Grenet e davanti alla sua stanza c’è la coda di tutti gli azzurri che prendono il numero come dal panettiere e aspettano di entrare. Abbiati ha fissato in 300 euro la visione di ogni singolo mese e in 3.000 euro la visione di tutto l’anno di Samantha. In questi pochi giorni il portiere del Milan ha già acquistato un paio di appartamenti a Sendai. Ultima chicca: durante la conferenza stampa Trapattoni ha detto testuali parole: «Poi ci saranno altre gare che sono le successive...». Grazie, Trap, per insegnarci l’italiano.

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Il problema più grosso nel ritiro degli azzurri non è l’Ecuador ma l’inno di Mameli. A parte Trapattoni che è tranquillo perché è arrivata ieri l’autorizzazione di Ciampi che lui l’inno può anche solo fischiarlo, i giocatori ormai hanno preso l’impegno ma sono disperati. Stamattina è arrivata in ritiro una vecchia zia di Mameli, Iolanda Mameli in La Marmora, che pare sia l’unica al mondo a conoscere tutte le parole dell’inno. La donna si è chiusa in uno stanzone con tutti gli azzurri tranne Di Livio, che essendo giocatore della Fiorentina, è stato pignorato dall’ufficiale giudiziario di Sendai per conto della ditta di massaggi orientali "La morbida manina", la quale vanta un credito con Cecchi Gori per una decina di massaggi "kaiwan kto": massaggi specifici per stare rilassati quando ti piomba in casa la finanza.



La donna, che è uscita dallo stanzone dopo otto ore, ha raccontato in lacrime che l’unico che aveva imparato l’Inno era Hochak Bong il cameriere coreano che serve ai tavoli la colazione. Alla fine dopo febbrili trattative con il governo italiano in persona dell’on. Schifani di Forza Italia si è raggiunto un compromesso: in attesa di imparare bene l’Inno nazionale, gli azzurri si impegneranno prima della gara con l’Ecuador a cantare o "Un italiano vero" di Toto Cutugno, oppure un rap di Eminem contro gli ecuadoregni gay.




Riguardo alla sua posizione, Del Piero dopo aver timidamente ammesso che lui il trequartista lo farebbe, ha anche ricordato come nelle giovanili del Padova lui qualche volta fosse impiegato anche da mediano incontrista e una volta all’oratorio il prete lo schierò terzino nel derby contro la parrocchia di San Bortolo. Il Trap ha preso atto ma ha tenuto a precisare che nel ruolo di mediano prima di Del Piero ci sono Di Biagio, Gattuso, Tommasi, i fratelli Colucci del Verona, Baiocco, Dino Baggio e se si riprende dall’infortunio Maurizio Neri del Rimini, mentre come terzino Del Piero, a detta del Trap, avrebbe buone possibilità solo se un’epidemia colpisse contemporaneamente Maldini, Nesta, Cannavaro, Bettarini, Lamacchi, Giorgetti, Pedone, Magoni e fra’ Callisto della nazionale frati francescani.




Del Piero non fa drammi ma c’è chi giura di averlo visto passeggiare nei bassifondi di Sendai in compagnia del no global Casarini. Intanto ieri sera una bella iniziativa: l’on. Borghezio della Lega è arrivato in Giappone assieme ai colleghi Calderoli, Pagliarini e Maroni per prendere le impronte digitali a tutte le nazionali presenti ai Mondiali per mettersi avanti coi lavori e nel frattempo è stata illustrata la cerimonia inaugurale del Mondiale.




Dovrebbe essere più o meno cosi: i trentun presidenti delle Federazioni nazionali daranno il benvenuto a Putin come presidente della nazionale di calcio russa che finalmente aderirà al calcio ad economia liberista occidentale. All’arrivo di Putin saranno lette le trentadue dichiarazioni congiunte di osservanza ai principi del calcio occidentale in particolare: A) adesione al 4-4-2; B) lotta alle smart card taroccate; C) obbligo della mentina per l’alito. Notizia dell’ultima ora: prima di Francia-Senegal è confermato che si esibiranno le giovani star di "Saranno famosi" di Maria De Filippi che eseguiranno una coreografia su Blatter che sta cercando di comprarsi i voti per essere rieletto.